15/02/08

Ebraismo e comunismo

Partorito da Marx e realizzato da Lenin... non sempre gli Ebrei ci "azzeccano", ma purtroppo (in questo caso), l'idea profonda, geniale e monotematica di un ebreo (Marx), come sempre vive di luce propria, e gode di un fascino potente, quand'anche malsano.
Ma se la classe non è acqua, altrettanto può dirsi del genoma, e ho osservato in un forum frequentato da Ebrei un interessante fenomeno: quando l'ideologia entra in conflitto con la razza, o con la religione, prevale quest'ultima.
Anche Freud da giovane, non dico odiasse gli Ebrei, ma sentiva il suo essere ebreo come un peso, un freno, una colpa forse, da cui liberarsi. Poi, verso la vecchiaia, ecco apparire e lentamente prevalere un processo noto: l'Ebraismo ritorna, forte e prepotente. Freud si pentì della sua "freddezza" e chiese di essere riammesso alla comunità ebraica della sua città.
Quando i comunisti di tutto il mondo parteggiano spudoratamente per gli Arabi e per i Palestinesi, una lacerazione interna sconvolge l'ebreo di sinistra: una tempesta, un abisso, un bivio ineludibile... e quasi tutti si riscoprono, se mai l'avessero dimenticato, di essere i figli di un popolo eletto, alla facciaccia di quei comunisti di merda !