16/02/08

Non è tutto oro quello che luccica

Rovesciando le parti, una volta tanto, adesso vi spiego cosa amo del Sud...
Mi piace la solarità della sua gente, un popolo mediterraneo, discendente dai Greci e che ha subito mille invasioni.
Nelle cicatrici profonde come solchi d'aratro, leggo l'antico legame del contadino con la terra, e negli occhi stanchi dei pescatori che tornano all'alba, l'amore per il mare.

La macchia mediterranea... i rami dei pini marini che ritagliano l'azzurro del cielo, il frinire monotono, quasi ipnotico delle cicale, il sole a picco, i sassi bianchi.
L'aria è asciutta, è un caldo gradevole, l'ombra si mescola alla polvere.
Se ti siedi su un grosso ramo e guardi l'orizzonte, schivando il luccichio lontano delle onde, e ti lasci andare, un pace antica ti pervade lentamente. Domande millenarie si affacciano, e senza accorgerti, come Pitagora, tracci sulla terra, con un rametto, un triangolo rettangolo ed i relativi quadrati... perfetto !

Amo quelle labbra carnose e rosse come fragole, delle ragazze, i loro capelli ricci e nerissimi, la pelle bianca, a volte color nocciola, liscia come la seta, ed il modo come ti guardano oblique. Poi, all'improvviso ti fissano diritte, il respiro viene meno, e tutto sfuma.

Amo l'intelligenza dei Napoletani, la rapidità, il colpo d'occhio, purtroppo spesso usati male.
Gli Americani sono sempre stati i maestri indiscussi del bridge mondiale, specie con i loro fantastici giocatori di origine ebrea: i mitici Hamman , Rich, Wolff, gli "Aces di Dallas"... prima che arrivassero loro... il Blue Team.

Era una squadra meravigliosa, che all'inizio avrebbe dovuto chiamarsi, più propriamente, trinacria team : ben cinque napoletani, Chiaradia, Siniscalco, D'Alelio ed i mostri sacri Garozzo e Forquet, due romani: la superstar Belladonna ed Avarelli.
Vinsero tutto e di più, 13 titoli mondiali, 11 europei e 3 olimpiadi dal 1956 al 1975 !!! Erano così forti che si ritirarono per 3 anni, dal 1970 al 1972 per permettere anche agli "altri" di vincere qualcosa !!!

Inventarono i sistemi licitativi convenzionali... il Fiori Napoletano ed il Fiori Romano. Prima si usava un sistema "naturale". In poche parole, se un giocatore ha un seme forte, mettiamo picche, inizia dicendo 1 Picche, ma me li vedo, Chiaradia e Forquet, lo sguardo assorto, lontano, come quello di Pitagora mentre fissava il triangolo, duemila e cinquecento anni fa:
"Senti un po'... facimme per ipotesi, me segui... che je tenessi picche... tu cheddici ? "
"Mmmm te sta a sfruculià qualcosa inta a capa, je te canoscio..."
"Nooooo.... ma quanno mai... è solo che... perchè aggiaddì picche se tengo picche ? Ma dove sta scritto ? Io invece dico 1 Fiori "
"Dici 1 Fiori ? E tieni picche ? Ma tu si uscite pazzo"
"Seguiamme guagliò... tiengo picche ma dico 1 fiori, cussì tenimme chiù gradini licitativi... hai capito fetentone ? Io dico 1 fiori che vuol dire che tengo una mano forte, poi ci arrangiamo a spiegarci meglio, dopo...aumma aumma. Ripeto... io dico 1 fiori, tu cheddici ? "
"Dipende..."
"Ottimo guagliò, acussì li fottimmo a chille".
E così nacque il Fiori Napoletano... e con esso la leggenda.

P.S. Per chi non conoscesse il bridge, tutte le chiamate, ed il sistema licitativo, sono assolutamente leciti, anche se "artificiali". Semplicemente ebbero un'intuizione geniale, poi copiata in tutto il mondo. Ma nonostante questo, la loro enorme forza stava anche nel gioco della carta, e come poteva essere diversamente... avete mai visto giocare a tresette quattro napoletani ? Io si, e non c'è ebreo che tenga...
P.P.S. "Mi scusassero" i Napoletani, per aver storpiato il loro dialetto che trovo stupendo.