03/04/08

Razza

Esiste la razza ? Non quell'elegante pesce dai movimenti lenti e sinuosi, a forma di rombo, con la coda lunga... si può parlare di razza/e senza evocare lo spettro del nazismo ? Pare proprio di no.
Ecco come la vedo io : geni, un gene codifica la sintesi di una proteina. Ci sono molte "forme" o alleli di un determinato gene, ma a volte sono di due soli tipi A o B, dominante / recessivo, occhi scuri /azzurri. A seconda dei geni che hai, ovviamente sei fatto/a in un certo modo. Se avessi tutti gli stessi identici geni miei, per esempio, saresti il mio gemello monozigote ! Ne più ne meno... (poraccio).
Geni diversi = differenze (genetiche). I geni si mescolano, col tempo, con gli scambi a tutti i livelli, coi viaggi intercontinentali, ed è sempre più difficile che determinate popolazioni di geni più o meno omogenee, rimangano confinate in un ambito territoriale/culturale/sociale.
Però succede, e d'altra parte enormi differenze genetiche esistono e si sono consolidate dalla notte dei tempi, in centinaia di migliaia di anni e occorrerà chissà quanto tempo perchè queste differenze si appianino, se mai si appianeranno.
Ci sono due processi che lottano continuamente, da una parte la progressiva "omogeneizzazione" favorita da sempre più facili scambi, e dall'altra la "segregazione", favorita da barriere fisiche culturali, sociali.
I geni che "circolano" all'estremità meridionale del Sud America, o in Australia, saranno giocoforza molto diversi da quelli presenti nelle steppe della Mongolia.
Ci sono geni di malattie metaboliche RARISSIME che sono presenti quasi esclusivamente in determinate popolazioni, per esempio negli Ebrei.
In un altro post un esempio : il cromosoma Y tipo H-M82 quasi unicamente appannaggio del subcontinente indiano e presente in quasi la metà dei Rom. Ci sono migliaia di esempi simili.
Come io sono il "frutto" dei miei geni, lasciando per il momento da parte l'influenza dell'ambiente, così se CERTI GENI sono più frequenti in determinati popoli (per esempio a certe latitudini o in razze purissime come l'Ebrea), bene, quei geni ne plasmeranno l'aspetto esteriore così come ne determineranno certe caratteristiche psicologiche, attitudinali, intellettive.
Tra un pigmeo ed uno scandinavo, tra un aborigeno ed un cinese, tra un watusso ed un sardo notate qualche piccola differenza ? E a COSA è dovuta ? Ci vuole il bambino per gridare che il re è nudo ? Vi pare tutto ciò un'eresia da meritare il rogo ? Da evocare spettri di eugenetica ?
E' come stanno le cose ! Poi l'uso che ne vogliamo fare di queste conoscenza è un altro paio di maniche.
Visto che siamo tutti della stessa SPECIE e quindi, secondo definizione, possiamo tutti procreare accoppiandoci, NESSUN gene è appannaggio esclusivo di un popolo, etnia, gruppo, nazione o come cavolo volete chiamarlo per evitare la parola razza. Qualsiasi gene, malattia genetica, o rovesciando il discorso, futuro gene dell'intelligenza (per esempio), potrebbe entrare nella mia come nella vostra discendenza. Le differenze sono solo dovute al diverso "assortimento" di geni che un individuo E UNA RAZZA si portano dietro.
Prendete i watussi ed i sardi, portateli su Marte, ritornate fra 10.000 anni e vedrete che le differenze in altezza saranno molto ridotte, così come il colore della pelle etc. etc.
Ma non saranno TUTTI uguali, perchè alcuni saranno andati a vivere a Sud, altri al Nord e COL TEMPO si saranno formate NUOVE differenze, mentre, d'altro canto, altre si staranno spianando, in quanto entrambi i gruppi, per esempio, amano moltissimo spostarsi da nord a sud e viceversa.
Ovviamente, dopo si e no 50 anni, saranno rimasti su Marte solo i Sardi, ma questo è un altro discorso... hihihiiiiiii
Quindi razza è un termine descrittivo, DINAMICO, non immutabile, definitivo, con connotazioni negative. Razza descrive un certo numero di individui che hanno determinati geni in comune. E' una definizione probabilistica, ovviamente non esatta, dai confini sfumati.
Solo guardando dall'alto, a volo d'uccello, si possono cogliere progressive differenze, scendendo a terra appaiono tutti uguali. Salvo poi notare la "differenza" quando, improvvisamente, un individuo di un altro "ceppo", etnia (e via arrampicandosi sugli specchi della dialettica), arriva, "straniero" in mezzo alla popolazione autoctona.
Nessun giudizio morale, nessuna differenza giuridica, ma ne converrete che un bambino possa alzare un sopracciglio ? Ovvio che se quel bambino vive negli USA, non ci farà neanche caso.
Convivere si , ma non tutti uguali. Io sono diverso da mio zio, da mio fratello, da mio cugino, figurarsi se non dovrei sentire differente un cinese, un africano, un indiano MA ANCHE (alla Veltroni) un rumeno !
Stabilire che ha gli stessi diritti, non vuol dire che io lo consideri uguale a me, perchè io sento più "simili a me" i Veneti e poi gli Italiani e poi gli Europei in genere (se stiamo parlando di un africano).
Arriva il rosso ed obbietta (col ditino alzato), ok, è diverso (se è un rosso evoluto può arrivare a questa conclusione senza doversi strappare le budella), ma tu non puoi sentirti superiore, o meglio non puoi avere dei PREGIUDIZI su di lui.
Pregiudizio = giudizio a priori, parziale, prematuro, senza aver avuto un riscontro obbiettivo.
Filosofeggiando (ci tornerò), io non credo alla "tabula rasa". Se fosse completamente, assolutamente rasa, se fosse un foglio bianco, il povero neonato rimarrebbe a contemplare il nulla con occhi inespressivi, emettendo un ggggggggg per l'eternità (hihhiiiii).
Qualcosa di predeterminato (ereditario) c'è già, in modo da poter tracciare i primi segni su quella tavola, osservando quello che succede attorno. Se non altro, ci vuole una matita ed un foglio, che qualcun'altro ha predisposto per noi.
Io NON ho pregiudizi sui Rumeni, sui Rom. Io i Rumeni manco li cagavo, e così gli Albanesi. Ma quando leggo ogni 3x2 che rapinano ville, stuprano, ammazzano, rubano... ecco, un antico meccanismo logico/psicologico si mette in moto : deduzione e associazione.
E' un meccanismo innato, che trae dall'ESPERIENZA la sua forza, ed è utilissimo per la sopravvivenza dell'individuo !
Il rosso invece in OGNI occasione, attinge dal suo preconcetto (questo si!), dall'ideologia. "Siamo tutti uguali" esclama convinto, nonostante facendo girare lo sguardo, e quindi per esperienza, le persone siano più differenti di un sacchetto di coriandoli.
DEINDE (è un rosso colto) questo tizio che passeggia sotto casa mia guardandosi in giro con aria sospetta, potrebbe essere uno svizzero, un norvegese, un padovano. I "cittadini" rumeni sono come tutti gli altri, non ho nulla da temere di più che se fosse qualsiasi altra persona.
Il pirla esce noncurante, senza neanche mettere l'allarme... ed il rumeno di turno, ridacchiando, gli svaligia la casa.
Chi trae indicazioni dall'esperienza diretta ? Da quello che sente, che legge, che vede in TV ? Chi trae deduzioni NON ASSOLUTE non valide al 100%, ma verosimili, probabili, che servono a mettermi in guardia, a prevenire ?
Riguardo al 100% poi, un altra trappola in cui cadono SEMPRE i rossi, è sentenziare il loro eterno, nauseante, puerile "ma non TUTTI sono così".
Si, ovvio, vuol dire che hai seguito con attenzione il mio discorso... fiato sprecato... hehehe