09/11/09

La caduta del muro

Non fatevi ingannare dalla festa per la celebrazione del ventennale della caduta del muro di Berlino; tutti quei suoni, quei fasci di luce colorati di una Berlino in giubilo, non devono farvi dimenticare com'era...

" YOU ARE LEAVING THE AMERICAN SECTOR " ... recita il cartello, come a dire " Lasciate ogni speranza voi ch'entrate " . O, più prosaicamente, " Ma chi vo-o-fa-ffà ? Cazzi vostri, poi non dite che non vi avevamo avvisati... " .

Vedete il grigiore dei palazzi al di là della " cortina " ? Quel tetro, monotono e monocorde colore che è il riflesso dell'assenza di speranze, del deserto dell'anima, e che richiama alla mente le tragiche immagini dei campi di concentramento nazisti.

Costruito nel 1961 ( non nel 1945 ! ) e durato la bellezza di 28 anni, quel mostruoso recinto per bestie che rinchiudeva uomini, che impediva loro di fuggire " dellà ".
Esempio senza precedenti del fallimento di una società, di un'utopia, di una barbarie disumana.

Come può chiamarsi civile un modello di società che si vede COSTRETTO a rinchiudere milioni di persone ? E non è una metafora, c'era un alto muro, concreto, solido, reale, tangibile, inequivocabile, ingiustificabile, ineludibile.

Il tutto corredato da filo spinato, cavalli di Frisia, torrette, mitragliatrici, un grande spazio deserto, la famigerata " striscia della morte " , dove caddero in tanti, falciati dalle pallottole.

E l'assurdo, qualcosa che sfida la comprensione umana, l'orrore della follia, è che tutto questo non è stato fatto per difendersi da un'invasione, da un attacco, per tutelare i cittadini che vivevano dentro la fortezza assediata, ma per impedire che essi stessi scappassero !!!

La sua sola presenza avrebbe dovuto risvegliare le coscienze ormai bruciate dei " compagni ", dei vari Napolitano, che applaudirono l'invasione dell'Ungheria nel 1956.

Ma niente... questi ottusi, utili idoti, sono passati imperterriti sopra la denunca fatta da Kruscev (mica da Berlusconi) dei crimini di Stalin nel 1956; neppure l'invasione di Praga nel 1963, o gli scioperi di Danzica nel 1980, o piazza Tienanmen 1989 ,appena prima del crollo del muro, hanno turbato la loro cristallina fede nel comunismo.

Si potrebbe affermare, senza tema di essere smentiti, che il muro è crollato dappertutto, tranne che nei loro cervelli... a voler essere generosi... più che di cervelli, trattasi di una sparuta pattuglia, un grumo di neuroni sbandati.