18/11/11

Vota col portafogli stupido !


Mentre aspettiamo con trepidazione le mosse del professorino anemico, questo pezzo di Antonio Palmieri è dedicato a chi ha la memoria corta, e non ricorda le numerose occasioni in cui il governo Berlusconi ha effettivamente ABBASSATO le tasse !
Siccome io mi ci ritrovo, in qualcuno dei punti sottostanti, ecco spiegato perchè stavo con Berlusconi , anzi per essere precisi con la Lega, o con un qualsiasi governo di destra che facesse, faccia o farà questo. Te capì ?
-----------------
Sul Corriere della sera del 9 novembre, nel suo pezzo di analisi del periodo berlusconiano, Pierluigi Battista scrive: “Sfatato il mito del Berlusconi decisionista. In diciassette anni non ha dato corso nemmeno all’inizio di una riduzione fiscale promessa con l’accattivante slogan «meno tasse per tutti”.
Questo è solo un esempio dei tanti scritti in questi giorni che mostrano il tentativo in atto di seppellire il periodo di governo berlusconiano come una parentesi inutile e dannosa per l’Italia. La realtà è invece ben diversa. Ecco brevemente la storia delle principali riduzioni delle tasse operate da Berlusconi al governo.

Ottobre 2001: Abolizione tassa successione e donazione.

Gennaio 2002: Raddoppio a 516,46 euro della detrazione dalle imposte per ogni figlio a carico e aumento a 774,69 euro per ogni figlio con disabilità.

Gennaio 2003: 1. Prima riduzione dell’imposta sul reddito, (per un valore di 5,5 miliardi) concentrata sui redditi più bassi. Oltre 28 milioni di italiani, 9 milioni dei quali anziani, pagano meno imposte sul reddito.

2. Introduzione della no tax area: 6,5 milioni di italiani non pagano più imposte sul reddito. Il 95,7% dei benefici della no tax area è per i redditi sotto i 25mila euro.

3. Prima riduzione dell’IRAP: escluse dalla base imponibile le spese per borse di studio e contratti di formazione. Aumentata a 7.500 euro la deduzione forfettaria per le piccole imprese.Deduzione fino a 2.000 euro a dipendente (fino a un massimo di cinque) per le imprese con fatturato fino a 400.000 euro.

4. Riduzione dell’imposta sul reddito delle società dal 36% al 33%.

Gennaio 2005: 1. Seconda riduzione dell’imposta sul reddito (5,5 miliardi di valore).

2. Riduzione delle aliquote da cinque a tre, più un prelievo del 4% dai redditi oltre i 100mila euro annui come contributo di solidarietà.

3. La no tax area sale a 7.500 euro. Allo scopo di sostenere le famiglie numerose e a basso reddito, le deduzioni previste della no tax area diminuiscono con l’aumentare del reddito, fino ad azzerarsi a 33.500 euro.

4. Sostituzione delle detrazioni per familiari a carico con deduzioni più ampie e introduzione della deduzione delle spese per le badanti.

5. Seconda riduzione IRAP: esenzione personale ricerca, 20mila euro deducibili per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato, 40mila al Sud, e 8mila euro deducibili (no tax area) per imponibili fino a 180.760 euro. Risparmio per le aziende: tra 753 euro per ogni nuovo assunto tra gli artigiani e 941 euro per un addetto al commercio nel Sud
Al termine della legislatura 2001-2006, 12,5 milioni di persone, in gran parte pensionati, non pagano più imposte sul reddito e 31,1 milioni di persone ne pagano di meno.

Giugno 2008: Eliminazione totale ICI sulla prima casa, con esclusione delle abitazioni di pregio.

Gennaio 2010: Stabilizzazione della detrazione del 19% delle spese per l’asilo nido.
Antonio Palmieri